Dunque, arrivati alle 3 di notte, accolti dalle solite ghirlande e dalle musichette locali, siamo subito andati a dormire nel faraonico albergo che ci aveva prenotato l'agenzia, veramente stupendo, con vista sull'isola di Moreea....L'albergo, gigantesco, aveva il blocco centrale con la reception e il ristorante principale che dominavano l'immensa piscina e il "lagunarium", un bacino di mare chiuso con una quantità di pesci tropicali in bella vista, molto belli. Sullo sfondo, il mare increspato e il profilo seghettato di Moreea, la piccola isola proprio davanti a noi.
Questa è la seconda piscina dell'albergo, più tranquilla e defilata, con tanto di bar e fondo sabbioso. Qui ci siamo riposati prima di andare nel pomeriggio a Papeete: dall'albergo abbiamo preso uno dei caratteristici autobus (che altro non sono che dei camion coperti, dove si paga quando si scende) colorati e in 20 minuti di strada caotica e circondata da capannoni e fabbriche siamo arrivati in centro, dove una breve passeggiata, una visita al mercato coperto (probabilmente l'attrattiva più interessante) e la consapevolezza di non poter prelevare i soldi dai bancomat (che accettavano solo carte locali: no comment) ci hanno rapidamente indotto a tornare in albergo a prepararci per il volo che durante la notte ci avrebbe portato all'isola di Pasqua.
Al ritorno dall'Isola di Pasqua, avendo a disposizione due giorni, abbiamo deciso di impiegare il primo (o quantomeno il pomeriggio, dopo una mattinata di riposo in piscina) con un giro organizzato in pullmann (visto il poco tempo a disposizione e i costi delle macchine in affitto).
Mah... abbiamo visitato un acquario (si scendeva sotto il livello del mare: molto carino), una grotta, il museo di Goguin (sotto una pioggia battente) e questa cascata, sulla via del ritorno.
Il nostro ultimo in giorno in Polinesia abbiamo deciso di trascorrerlo a Moreea: eccoci quindi sul traghetto veloce che in mezz'ora da Papeete ci porterà sull'isola. Il tempo è bello, il traghetto puntuale e noi siamo molto soddisfatti.
Arrivati sull'isola abbiamo subito preso in affitto la macchina (una panda, pensa te) e cominciato a girare. Uno dei punti caratteristici è questo belvedere da cui si vedono i due golfi gemelli. Moreea è un posto molto tranquillo, che sembra distante anni luce da Papeete: anche qui però non ci sono spiagge bianche di dimensioni considerevoli: infatti è un'isola giovane che ancora non ha assunto le sembianze di un atollo (come Aitutaki o la famosa Bora Bora). Ed è anche molto piccola: dopo appena due ore abbiamo completato il giro, tanto che ci siamo convinti di prendere il traghetto prima di quando avevamo pensato.
Questa è l'unica spiaggia un pò consistente di Moreea, a pochi chilometri dal porto. Visto che il tempo poi si era guastato, abbiamo definitivamente deciso di tornarcene a Tahiti....
Sul traghetto per Papeete: fra mezz'ora saremo al porto a berci una birra prima di tornare in albergo. E quindi, eccoci alla fine del nostro viaggio polinesiano: stasera prenderemo l'aereo che ci riporterà a Los Angeles dopo tanto tempo trascorso nei mari del sud.