AXUM
LA STRADA DEGLI ITALIANI
IL PRANZO
IL VILLAGGIO
IL VILLAGGIO
VERSO IL FIUME TEKAZZE'
AXUM - TOMBA DEL RE KALEB
AXUM - VENDITRICE DI COLLANE
AXUM - LA STELE DI EZANA
AXUM - DUNGUR: IL PALAZZO DELLA REGINA DI SABA
AXUM - LE STELE
AXUM - LA PIAZZA
AXUM - I BAMBINI
AXUM - SANTA MARIA DI SION
AXUM - IL PARCO DELLE STELE
AXUM - LA STELE DI EZANA
AXUM - IL PARCO DELLE STELE
AXUM - LE STELE
AXUM - LA STELE DI ROMA
La mattina dopo ci siamo alzati prestissimo: la partenza era prevista alle 7 in modo da poter arrivare ad Axum prima che facesse buio: ci aspettavano infatti 380 km di strada sterrata che si inerpicava per montagne ripidissime e spettacolari, attraverso i Monti Simien. Questa strada era stata costruita dagli italiani per mettere in comunicazione l'Eritrea con Gondar, ed in alcuni punti è un vero capolavoro di ingegneria con una quantità impressionante di tornanti mozzafiato. Qui eravamo ancora sull'altopiano poco dopo la partenza da Gondar e cominciavano a vedersi le prime frastagliate creste montuose.
Dopo circa quattro ore di viaggio impressionante per i panorami maestosi, la strada tortuosa che scendeva e saliva da montagne imponenti e aguzze, ci siamo fermati in un villaggio per consumare il pranzo al sacco che l'albergo ci aveva preparato. Il tempo era bellissimo, neanche una nuvola in giro, e l'aria fresca grazie all'altitudine. Siamo entrati in una specie di bar buio e sporco dove pero' abbiamo bevuto birra fresca e mangiato i panini e le patate che avevamo in dotazione. Subito dopo ci siamo sgranchiti le gambe sulla via principale del villaggio...
La maggioranza delle persone in giro erano bambini che ci si avvicinavano chiedendo birr o le bottiglie d'acqua....L'impressione era sicuramente di persone non benestanti, diciamo così, ma tutti avevano un'aria molto più serena rispetto, ad esempio, all'India. Avremmo approfondito meglio questi aspetti nella seconda parte del viaggio, al sud.
La cosa impressionante di tutta l'Etiopia, e del sud in particolare, è la quantità di gente in movimento che si incontra per le strade: anche in zone apparentemente spopolate come la savana o le montagne che stavamo percorrendo, spuntavano sempre da dietro i cespugli o gli alberi tantissime persone, in particolar modo bambini, che generalmente erano lì a custodire capre o vacche e che, al passaggio del nostro minibus, ci si avvicinavano urlando: "Halò Halò".....
Nel pomeriggio, poco prima di attraversare il fiume Tekazzè che segna il confine con la provincia settentrionale del Tigrai, dove c'è Axum, e all'inizio dell'ennesima discesa con la macchina, ci siamo imbattuti in una serie di residuati bellici che stavano lì a testimoniare come questa terra fosse fino a poco tempo fa teatro di guerre e scontri...Non eravamo fra l'altro troppo distanti dal confine con l'Eritrea, paese con il quale l'Etiopia è tutt'ora in guerra.
La mattina successiva, con un tempo bellissimo, abbiamo cominciato il tour di Axum, partendo dalla tomba del re Kaleb, su una collina poco distante dall'albergo, oltre la piscina della regina di Saba. Questa tomba è costituita da degli ambienti sotterranei (rivestiti e sormontati da impressionanti lastre di granito) molto suggestivi cui si accede mediante una scala in pietra e dove occorre avere delle candele perchè non si vede nulla. All'esterno della tomba c'e' un apposito tizio che dietro pagamento di pochi birr fornisce le candele. Peccato che quando l'abbiamo visitata noi ci fosse l'unico altro gruppo di turisti (tedeschi) che ha disturbato non poco la pace del luogo....
Come in quasi ogni luogo turistico, il nostro minibus è stato circondato da bambini che vendevano oggetti di vario genere: in questo caso collane con le croci sia in argento che di cuoio intrecciato. Ci siamo resi conto una volta di più di quanto siano belli qui alcuni bambini, come questa ragazzina che con noi ha svoltato la giornata....
Lungo la strada verso il paese, in una baracchetta è custodita una specie di stele di Rosetta: è la stele di Ezana, sulla quale è incisa, in tre lingue (greco, ge'ez e sheba) la storia delle vittorie e dei relativi ringraziamenti al Dio cristiano al quale si era convertito, del re Ezana, che regnò su Axum nel quarto secolo dopo Cristo.
Qui ad Axum sono particolarmente convinti che la regina di Saba fosse di queste parti e che la dinastia reale etiope (che è arrivata fino al XX secolo con Hailè Selassiè) discendesse dalla relazione che tale regina ebbe con il Re Salomone, con tutto ciò che questo fatto ha comportato anche in termini di legami con la religione ebraica. Questo nella foto è il Dungur, il palazzo ritenuto della Regina di Saba, nonostante per la verità nessuna evidenza archeologica provi questa asserzione...
Di fronte al Dungur si stende questo campo di stele, monumenti funerari: questo era un cimitero, evidentemente. Eravmo a sud-ovest di Axum, poco fuori città e il posto era sicurmanete suggestivo, con tutta la piana oltre la quale si scorgevano le "ambe" (ossia le montagne dalla vetta piatta) e, in lontananza, i monti Simien.
Prima di rientrare in albergo per il pranzo, ci siamo fermati nella piazza centrale dove all'ombra di un grandissimo albero si stava tenendo un mercato dove erano in vendita dei bellissimi canestri colorati che, se non fossero stati troppo ingombranti, sicuramente avrebbero meritato maggiore attenzione da parte nostra....
E questi sono i bambini, sorridenti, allegri, invadenti e simpatici. Ci si sono attaccati chiedendo birr per le foto e quando gli abbiamo fatto vedere la loro immagine sul display della macchinetta fotografica hanno cominciato a ridere soddisfatti...
Un'altra tradizione importantissima, che rende Axum una delle città più "sante" d'Etiopia, è che l'Arca dell'Alleanza sia custodita in questo piccolo edificio, custodita da un unico monaco che ha accesso all'interno. Non sapevamo se ciò fosse vero, ma la sola idea era egualmente molto emozionante. la visita del complesso (che comprendeva l'esterno dell'edificio nella foto, la vecchia chiesa di Santa Maria di Sion e quella nuova) è stata tutto sommato deludente, con guide che si sono moltiplicate con il passare dei minuti e insieme a loro si è moltiplicato il numero di birr lasciati come mancia.
Per ultimo, il gran finale: il parco delle Stele nord, proprio in fondo alla strada, oltre al museo archeologico (dove sono custoditi reperti di quel poco che di Axum è stato già scavato: il 90% attende ancora infatti di essere portato alla luce e l'interesse degli archeologi è estremo). Vi sono numerose stele: le due principali sono la gigantesca stele abbattuta, di circa 540 tonnellate, e quella alta 21 metri, un pò sbilenca. Presto dovrebbe essere eretta anche la stele di Roma, recentemente tornata da queste parti ma ancora sotto le tettoie in attesa dei fondi necessari per la posa in sito...
Attualmente il monumento più rilevante è la stele proprio davanti all'ingresso del parco, insieme alla tomba della falsa porta, all'estremità occidentale del complesso, all'interno della quale c'è un sarcofago di granito talmente pesante da non essere mai stato sollevato e quindi se ne ignora il contenuto. Queste e altre singolari circostanze ci sono state raccontate dalla nostra simpatica guida durante la giornata, che purtroppo si è chiusa con il cielo nuvoloso e non popriamente adatto per fare foto indimenticabili del sito, che ci siamo ripromessi di fare l'indomani, quando ci saremmo diretti all'aeroporto per partire alla volta di Lalibela.
Ed ecco la panoramica dalla terrazza del nostro bellissimo albergo (lo Yeha, sempre della catena statale Ghion). Al centro si vede la stele di Ezana e accanto le macerie della Grande Stele, riversa al suolo. Nella parte opposta del piazzale, sotto le tettoie, i tre tronconi della stele di Roma attendono il riposizionamento in corrispondenza della buca alla destra della stele di Ezana: quando ciò avverrà, la stele di Roma con i suoi 24 metri tornerà ad essere la più alta del complesso. Si vedono poi le innumerevoli altre stele minori che fanno parte del complesso: tutti monumenti funerari che, al contrario degli obelischi egizi, non sono scolpiti con geroglifici.
Un'altra foto della stele di Ezana e delle sue compagne minori. Quando verrà eretta la stele di Roma, il luogo riassumerà l'aspetto che aveva centinaia di anni fa: la stele di Roma infatti venne prelevata nel 1937 ma non era eretta: giaceva al suolo come la Grande Stele. Speriamo almeno che ciò avvenga in tempi brevi....
E prima di andarcene definitivamente, non abbiamo resistito a fare una foto alla stele di Roma, ancora ingabbiata nei supporti che ne hanno consentito il trasporto sull'Antonov 124, unico aereo in grado di trasportare un affare così pesante fino ai 2200 metri dell'aeroporto di Axum. Aeroporto dove siamo arrivati poi in 5 minuti, e dopo essere stati perquisiti minuziosamente, abbiamo aspettato circa due ore e mezza prima del volo....Lalibela ci aspettava (e con lei, purtroppo per me, un raffreddore potente).
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LA STRADA DEGLI ITALIANI
La mattina dopo ci siamo alzati prestissimo: la partenza era prevista alle 7 in modo da poter arrivare ad Axum prima che facesse buio: ci aspettavano infatti 380 km di strada sterrata che si inerpicava per montagne ripidissime e spettacolari, attraverso i Monti Simien. Questa strada era stata costruita dagli italiani per mettere in comunicazione l'Eritrea con Gondar, ed in alcuni punti è un vero capolavoro di ingegneria con una quantità impressionante di tornanti mozzafiato. Qui eravamo ancora sull'altopiano poco dopo la partenza da Gondar e cominciavano a vedersi le prime frastagliate creste montuose.