LA PARTENZA
Siamo partiti da Roma Fiumicino la sera del 6 agosto. Dovevamo imbarcarci sul 747 dell'Alitalia che allora faceva servizio fra Roma e Lima facendo uno scalo a Caracas, in Venezuela. Mentre aspettavamo l'imbarco, abbiamo cominciato a vedere personaggi che ci risultavano parecchio familiari: all'inizio Paolo Rossi, poi Albertosi, indi Odoacre Chierico e Giovanni Galli... Insomma, sull'aereo per il Perù c'era la nazionale di calcio over 36 che andava a fare una turneè a Lima, e quindi c'erano tutti ex-calciatori con famiglie (e giornalisti) al seguito.
Il volo è stato piuttosto lungo e, dopo lo scalo in Venezuela, abbiamo dedicato l'ultimo tratto a discutere ancora sull'itinerario. Io ero fermamente convinto a fare l'Inca Trail (la passeggiata di 4 giorni fino a Machu Picchu) mentre Ciro era contrario. Democraticamente, abbiamo deciso di farla senza tante storie: quando saremmo andati in agenzia avremmo chiesto di poterla prenotare. Dunque, l'itinerario di massima che avremmo chiesto di realizzare era quello riportato nella piantina di seguito:
Arrivati all'aeroporto di Lima, abbiamo preso un tassì che ci ha portato all'albergo che Alberto aveva prenotato per noi in precedenza, nel quartiere di San Isidro, con Mirafolres il più lussuoso della città. Lungo il percorso abbiamo attraversato sterminate periferie diroccate e inquietanti, rese ancor più tetre dalla "garua", ossia la perenne caligine che caratterizza Lima d'estate. Fra l'altro, nell'estate del 1997 si era manifestato il "Nino", il fenomeno meteorologico che avrebbe scombussolato il clima del sudamerica e non solo per i successivi mesi.
Una
volta in albergo, (l'Hotel Colonial Inn, molto carino, sul vialone che dal
centro di San Isidro porta al mare) ci siamo subito diretti in agenzia, che
stava lì vicino: siamo andati in tassì, perchè non sapevamo quanto fosse sicuro
girare a piedi, anche se poi ci siamo resi conto che il posto era abbastamza
tranquillo. Abbiamo trascorso le successive 6 ore in agenzia, la "Destinos", in
compagnia di Maria Teresa, che ci ha prenotato gli aerei per i voli interni, i
vari alberghi e le escursioni che le avevamo chiesto. Per tirarci su dalla
fatica, ci ha anche offerto una delle bevande nazionali peruviane, ossia l'Inca
Kola, una cosa pestifera dal sapore di gomma americana che solamente Ciro ha
apprezzato moltissimo chiedendo più volte il bis. Alla fine dell'organizzazione
del viaggio poi si è trattato naturalmente di pagare: e qui è uscita fuori la
sorpresa che in Perù le carte di credito sono alquanto malviste a causa
dell'inflazione galoppante, per cui si pretendeva il pagamento in contanti.
Siccome era una cifra vicina ai 3000 dollari, complessivamente, nessuno di noi,
a parte me si era portato il contante. Per fortuna avendone io in abbondanza
(per prudenza...) ho potuto anticipare i soldi agli altri. Da questa circostanza
è poi nata la questione amenissima del "piano quinquennale" di Ciro che ha
impostato un rigido programma economico teso a risarcirmi gradualmente del
prestito nel corso dell'intero viaggio, il che ha portato a situazioni
paradossali che racconterò in seguito...
Stremati, dopo l'agenzia siamo andati a cena a casa di Alberto, un lussuosissimo appartamento ad un piano alto di un grattacielo proprio sopra il campo da golf di Miraflores (infatti il padre di Alberto all'epoca giocava a golf con il presidente, chiamiamolo così, Fujimori...). Come aperitivo ci è stata offerta l'altra bevanda nazionale peruviana, lo spettacolare Pisco Sour. E' questo un cocktail con lime, zucchero, chiara d'uovo montata e Pisco, un'acquavite locale molto potente. Talmente potente che bevuto come aperitivo, a digiuno, dopo 18 ore di insonnia, non mi ha consentito di ricordare bene il prosieguo della serata, con la cena, i parenti di Alberto e il resto.
Quel che era peggio, il programma prevedeva un'alzataccia alle 4 la mattina dopo, allorquando saremmo partiti in macchina in direzione sud per andare a visitare proprio la regione del Pisco, con il parco naturale delle Isole Ballestas, per poi arrivare in serata a Nazca, famosa per le misteriose linee raffiguranti animali e astronauti....