INTRODUZIONE
Correva l'anno 2000, e con Gabriella abbiamo deciso di farci, una vacanza al mare per Pasqua. Dopo aver vagliato alcune ipotesi (Capo Verde, Madeira, Canarie) ci siamo orientati sulla soluzione più semplice ed economica, almeno in teoria: avendo infatti preso la decisione parecchio a ridosso del periodo pasquale (che quell'anno era molto avanzato: il 22 aprile infatti era la domenica di Pasqua) non si trovava più molta disponibilità di posti e quindi, quando siamo andati in un agenzia viaggi a Viterbo a prenotare, abbiamo trovato solamente un soggiorno all'Hotel Sharm Holiday ad un prezzo veramente esorbitante: 1.600.000 lire a testa, praticamente quasi il doppio di un prezzo normale dell'epoca. Ma la voglia di vacanza era tale che alla fine bbiamo deciso di prenotare: il soggiorno era organizzato dalla Maxitraveland ed era previsto un volo charter da Ciampino a Sharm El Sheikh in partenza la sera del 20 aprile, alle 11,30.
Era la prima volta che mi capitava di fare un viaggio di quel tipo ed ero piuttosto curioso, anche se sinceramente ciò che mi attirava di più era la possibilità di tornare nel deserto e di eventualmente effettuare le previste escursioni, fra cui quella al monte Sinai e al monastero di Santa Caterina.
Sennonchè l'inizio della vacanza è stato costellato da vicissitudini tragicomiche: verso le sette di sera, quindi quattro ore prima della partenza, Maxitraveland ha telefonato a Gabriella dicendo che il volo sarebbe partito da Fiumicino, anzichè Ciampino, all'una e mezza di notte. Poco male, ci siamo detti: tanto, si sarebbe viaggiato di notte e quindi sempre di mattina presto saremmo arrivati. Però all'aeroporto, dopo un fugace incontro con il responsabile del Tour Operator per la consegna dei biglietti (e di un'orribile borsa blu di plastica gonfiabile), subito la prima sorpresa: l'aereo era dato in ritardo. Per farla breve, fra notizie tragiche (aereo in fiamme) e tragicomiche (equipaggio con la dissenteria fermo al Cairo), solo alle 11 della mattina dopo ci hanno caricato sul bus che ci ha portato al nostro aereo. E qui, altra sorpresa: il velivolo, della compagnia charter Pharaon, appariva essere una carretta dei cieli, tanto che ben 8 persone, già esasperate dalla nottata in bianco, hanno rinunziato addirittura a partire. Fra altre amenità (gente al telefonino in fase di decollo, risse a bordo, ecc.) siamo alla fine partiti: io e Gabriella eravamo decisi a non farci rovinare la vacanza. Avevamo perso di fatto una notte e mezza giornata, ma finalmente, nel pomeriggio del sabato, siamo riusciti ad atterrare all'aeroporto di Sharm El Sheikh, pronti a goderci la nostra settimana esotica.....