Il più lungo trasferimento dell'intero viaggio ci ha portato a pecorrere le arroventate strade del deserto californiano: a Needles infatti, proprio al confine, abbiamo abbandonato l'Interstate 40 e abbiamo preso la statale 95 verso sud, sotto un cielo blu, un sole rovente, 108° fahrenheit e un panorama giallo e brullo. Nel pomeriggio abbiamo attraversato il lunare Joshua Tree Park, caratterizzato dai buffi alberi che gli danno il nome e soprattutto dalla totale assenza di turisti e personale del parco (con grande scorno degli Scudieri, cacciatori, giustamente, dei timbri di tutti i parchi nazionali che stavamo visitando). Infine, verso sera, ci siamo introdotti nel dedalo di autostrade che fasciano Los Angeles, per raggiungere Anaheim, dove ha sede Disneyland, il primo storico parco di Topolino da cui tutto ebbe inizio. Qua abbiamo preso alloggio in un terrificante motel di bassa lega ma perfettamente funzionale alla visita che il giorno successivo ci avrebbe impegnato dall'alba a tarda notte nel mitico parco dei divertimenti. Dopo una giornata memorabile, tornati a casa quasi a mezzanotte, ci siamo riposati per l'indomani allorquando saremmo dovuti arrivare a San Francisco, altro trasferimento molto lungo. Non prima di aver cercato di raggiungere la scritta Hollywood, con risultati però abbastanza scarsi. Siamo riusciti a fotografarla da lontano, passando per l'Osservatorio Griffith, posto meraviglioso ma, al solito, sovraffollato.