BUXORO
Bukhara (Buxoro nella lingua uzbeka) si trova a circa 280 km a sudovest di Samarcanda, collegata con un'ottima strada a 4 corsie che prima attraversa la fertile pianura ondulata irrigata con le acque canalizzate dell'Amu Darya poi si addentra in un paesaggio più arido che prelude alla zona desertica ad ovest di Bukhara.
Siamo partiti sotto un sole luminoso e l'aria limpida di Samarcanda e siamo arrivati a Bukhara sotto quella che sembrava una nube di sabbia alzata dal vento, che conferiva al paesaggio un'atmosfera cupa che inizialmente ci ha un pò scoraggiato. Scoraggiamento che è aumentato quando, superati i quartieri periferici della città, ci siamo addentrati in un dedalo di viuzze in mezzo a case apparentemente cadenti, cumuli di calcinacci e mattoni sparsi per strada: l'autista ci ha detto che era la zona antica della città e si è fermato proprio davanti ad una di queste case dall'aspetto macilento. Costernati, siamo scesi dall'auto constatando però che il portone di quello che era il nostro albergo era molto bello, come tutti i portoni qui nell'Uzbekistan meridionale (regione di Bukhara e di Khorezm) il che ci ha fatto supporre che le cose non dovessero essere così disastrose come sembravano.
Ed infatti, l'albergo (il Komil) era spettacolare: una vecchia casa restaurata con due cortiletti interni e le stanze decorate, veramente bellissimo. Pochi minuti dopo il nostro arrivo ci è venuto a prendere Bekhruz, la nostra guida, un brillantissimo ragazzo di 22 anni laureato in storia dell'arte che ci ha condotto alla prima tappa della nostra visita: la piazza Poy Kalyan, dove si affacciano una moschea, una madrassa (scuola islamica) e uno spettacolare minareto, il simbolo della città.