INTRODUZIONE
La Via della Seta, la strada percorsa dai mercanti per arrivare in Cina, ha sempre costituito un itinerario in grado di esercitare un profondo fascino su di me e sui miei amici, tanto che già parecchi anni fa avevamo progettato un viaggio che la percorresse, almeno in parte.
Non se ne era fatto nulla a causa della situazione sociale dei paesi d'interesse, o quantomeno a causa della nostra paura di incontrare guerre e sommovimenti vari in Uzbekistan, Kirghizstan e Tajikistan che venivano descritti, intorno all'anno 2000, come potenzialmente molto pericolosi.
Ma l'idea non era stata mai da noi abbandonata tanto che, nell'ambito della nostra attività in seno al club Phileas Fogg, avevamo deciso di effettuare proprio in Uzbekistan il primo viaggio collettivo di club, nella primavera del 2008. Purtroppo (o per fortuna) solamente 4 soci hanno aderito all'iniziativa: il sottoscritto, Massimo e Matteo (protagonisti del viaggio in Etiopia 2006) e Carlo detto Ciro (con noi in Perù nel 1997).
L'Uzbekistan, benchè molto grande (una volta e mezzo l'Italia), presenta sostanzialmente 3 mete principali, oltre alla capitale Tashkent: la leggendaria Samarcanda (Samarqand, che tutti noi intorno ai 40 anni abbiamo sentito nominare per la prima volta nella celebre canzone di Roberto Vecchioni degli anni '70), Bukhara (Buxoro, famosa per i tappeti), e Khiva, la cittadella fortificata nel deserto.
Ci sono anche altre mete d'interesse: ad esempio la valle di Fergana, ad est ai confini con il Kirghizistan, le alte montagne a nord-est di Tashkent e quello che una volta era il quarto lago più grande del mondo: il lago d'Aral, al giorno d'oggi notevolmente ridotto a causa dell'irrigazione intensiva dei campi di cotone dell'epoca sovietica. Avendo a disposizione una sola settimana però, abbiamo optato per le mete classiche e, per essere sicuri di non sbagliare e perdere tempo inutilmente, abbiamo deciso di contattare un tour operator locale (come nostra abitudine in questo genere di viaggi) che ci organizzasse alloggi e trasporti per la nostra vacanza.
Siamo così entrati in contatto con Advantour, tour operator di Tashkent, che ci ha preparato l'itinerario seguendo le nostre indicazioni e i nostri vincoli di tempo: saremmo arrivati con l'aereo diretto da Roma dell'Uzbekistan Air la sera di lunedi 28 aprile, avremmo dormito a Tashkent che avremmo visitato nel corso della mattinata successiva per poi partire con il nostro minivan alla volta di Samarcanda dove saremmo arrivati nel tardo pomeriggio. Dopo la visita della città, che avrebbe impegnato tutta la giornata successiva, il giovedi saremmo partiti alla volta di Bukhara che avremmo visitato in un giorno e mezzo. Infine, dopo un'intera giornata di viaggio per raggiungerla, avremmo visitato Khiva per poi in serata tornare in aereo a Tashkent e da qui, all'alba, ripartire per Roma, dove saremmo arrivati alle 9,30 di lunedi 5 maggio.
Un programma piuttosto fitto che ci avrebbe consentito di visitare un paese di cui ben poco sapevamo, se non che c'era Samarcanda, che c'era arrivato Alessandro Magno, che era stato per decenni una delle repubbliche sovietiche, che aveva un clima estremamente continentale, che era di religione islamica e dove il costo della vita probabilmente non sarebbe stato troppo elevato. Nel corso del viaggio abbiamo scoperto in realtà un paese meraviglioso, ordinatissimo ed estremamente sicuro, popolato da gente cordiale e in gamba e con città degne di far da sfondo a storie da "Mille e una Notte" fra moschee, madrasse, minareti, cupole e cupolette coperte di maioliche blu...