AITUTAKI |
![]() |
DALL'AEREO
IL MAESTOSO AEROPORTO...
ACCOGLIENZA FLOREALE
L'ALBERGO
L'ALBERGO
IL BAR A BORDO PISCINA
IL BUNGALOW
IL TRAMONTO
IL MOTORINO
LA VETTA
LA SPIAGGIA DI NOTTE
LA GITA IN BARCA
HONEYMOON ISLAND
IL BAGNO
ONE FOOT ISLAND
ONE FOOT ISLAND
ONE FOOT ISLAND
Arriviamo in perfetto orario all'aeroporto, è una meravigliosa giornata di sole e quello che abbiamo appena visto dall'aereo in fase di atterraggio ci lascia presagire giustamente che siamo arrivati in un posto bellissimo....Ecco come si presenta l'isola dall'aereo, prima di arrivare....
...che neanche la guida capisce per quale motivo si conferisca l'aggettivo "internazionale".
Al suono del solito chitarrista aeroportuale, l'accoglienza è molto calorosa e, oltre alla conseta ghirlanda, in albergo ci verrà finalmente offerto il latte di cocco direttamente dalla noce.
La piscina dell'albergo è bellissima: costruita proprio sopra la spiaggia bianchissima, sembra che continui nel mare...
Il ristorante si trova nella costruzione sopra la piscina, accanto all'entrata e da lì si gode di una visuale eccellente sulla spiaggia e il mare.
Qui pranziamo, sempre a base di pesce. Inoltre, tutti i pomeriggi alle 5, la barista suona nella conchiglia per avvertire tutti che inizia l'"happy hour", per assaggiare il cocktail del giorno, sempre diverso. Eccellente, eccellente.
Proprio sulla spiaggia, in posizione defilata rispetto alla piscina, è veramente bellissimo. Insomma, pare proprio di essere in viaggio di nozze...
Prima di cena, dalla nostra veranda privata, il tramonto, proprio come nelle cartoline.
Anche qui abbiamo affittato il motorino, facendo un giro per l'isola, che è disseminata di casette in mezzo al verde e ai fiori. Le strade sono ottime, a parte il tratto non asfaltato che con grande spirito d'avventura abbiamo esplorato. Lo sconcerto ci ha colto quando non riuscivamo a trovare il paese principale, senza renderci conto che ci trovavamo proprio al centro, davanti alla chiesa.
A proposito della chiesa, la domenica siamo andati a messa (qui di domenica si ferma tutto, come in tutta la Polinesia) dove da queste parti usano cantare a squarciagola ed essere molto allegri. All'uscita il prete saluta e ringrazia tutti, in particolare gli stranieri: suppongo che se gli avessimo detto che eravamo di Roma si sarebbe esaltato.
Questa è la cima più elevata di Aitutaki, dove io mi sono avventurato dopo una passeggiata di 9 minuti...Sullo sfondo si vede la collana di isole che chiude l'atollo. Proprio sulla cima c'e' un gabbiotto con le antenne, che nell'occasione mi è servito per l'autoscatto.
Grazie alla luna, dopo cena, dalla nostra veranda, ho fatto questa foto notturna. Un'atmosfera veramente paradisiaca, e oltretutto qua non fa freddo per niente, finalmente! La luce rossa sullo sfondo è quella di una barca a vela che è rimasta ancorata tutti e tre i giorni appena fuori la barriera corallina (non sarebbe potuta entrare nella laguna a causa della chiglia), forse per vedere il passaggio delle balene che noi, proprio l'ultimo giorno, abbiamo visto dalla piscina.
Ma il pezzo forte di Aitutaki è la sua laguna: per cui il terzo giorno abbiamo fatto una bellissima gita in barca, pilotata da un esilarante individuo dalla pancia prominente e la parlantina sciolta. La prima tappa è stata Honeymoon Island, dove abbiamo fatto una lunga passeggiata sulla grande lingua di sabbia bianca che la costituisce, insieme a un ciuffo di palme in mezzo al quale nidificano gli uccelli.
Era chiaro che dovevami farci una foto ad Honeymoon Island....
Ci siamo poi fermati con la barca su questo banco di sabbia, vicino al quale abbiamo fatto un bagno eccellente, con maschera e boccaglio. A parte il numero di pesci colorati, la cosa più eclatante sono state le tridacne (delle conchiglie con l'interno coloratissimo) giganti, dalle quali siamo stati messi in guardia: guai cercare di infilarci una mano dentro....
L'ultima tappa della gita in barca è stata One Foot Island, così chiamata per via di una leggenda locale. Tale leggenda dice che un padre, con suo figlio, in fuga dall'isola principale e inseguito dai nemici, si sia rifugiato su quest'isola, dalla parte opposta dell'atollo. Qui, per fare credere ai nemici quando l'avessero raggiunto di essere solo, si è caricato sulle spalle il figlio e l'ha nascosto su un albero. Quando i nemici sono arrivati, vedendo le impronte di una sola persona, hanno effettivamente cercato solo il padre, credendo che il figlio fosse già scappato. Per il padre è finita male, ma il figlio con questo stratagemma si è salvato, tornando poi più tardi naturalmente a vendicarsi sull'isola principale...
Qui abbiamo pure mangiato, sempre naturalmente pesce in abbondanza.
Vabbe', insomma. Aitutaki è veramente un posto favoloso, che consigliamo a tutti!
![]() ![]() |
DALL'AEREO
Arriviamo in perfetto orario all'aeroporto, è una meravigliosa giornata di sole e quello che abbiamo appena visto dall'aereo in fase di atterraggio ci lascia presagire giustamente che siamo arrivati in un posto bellissimo....Ecco come si presenta l'isola dall'aereo, prima di arrivare....