LA PARTENZA

Dunque la sera di Natale, dopo cenoni e pranzi vari, ci siamo ritrovati all'aeroporto verso le 9: il nostro volo partiva alle 23,59. Siamo entrati in aeroporto accolti da una nuvola di fumo e da una grave puzza di bruciato: cominciavamo bene....Aveva preso fuoco un albero di Natale e i pompieri avevano appena spento l'incendio. Ciò non ci ha impedito di fare il check-in con molta calma (l'aeroporto era semideserto), stupirci nel sentirci dire dalla hostess che non risultavamo prenotati sul volo ma che potevamo partire tranquillamente (questa la dobbiamo ancora capire....), passare il controllo passaporti e imbarcarci finalmente sull'aereo pieno, al contrario di quanto ci aspettavamo, di turisti e non di etiopi che andavano a casa.

Dopo 5 ore di volo, puntualissimo, l'aereo è atterrato all'aeroporto Bole di Addis Abeba, la capitale dell'Etiopia, posta a 2500 metri di altezza e circondata da alte montagne. Erano le 7,30 locali quando, dopo aver fatto il visto e passato il controllo dei passaporti, siamo stati recuperati dall'autista della Greenland che ci ha portato subito nell'ufficio di Dario, a poca distanza dall'aeroporto.

L'aria era tersa e fresca, la temperatura mite (non sembrava di stare in Africa....) e le strade ci sono apparse subito non eccessivamente trafficate (forse a causa dell'ora), con una quantità di minibus azzurri (i taxi collettivi) e di taxi veri e propri, azzurri pure questi, che sembravano usciti dagli anni '70: erano infatti le vecchie Lada, uguali alle fiat 124. Gli anni '70 però non erano presenti nel campo delle telecomunicazioni: qua il telefonino funzionava perfettamente e infatti abbiamo potuto subito mandare messaggi a casa onde tranquillizzare i preoccupati parenti....

In ufficio siamo stati accolti da Dario e i suoi genitori che, dopo averci offerto un tè buonissimo, ci hanno consegnato i voucher per le varie tappe del viaggio. Infatti tutti i 16 giorni erano organizzati, con voli interni e alberghi prenotati, pensione completa, macchine e autisti nonche' guide. D'altra parte, non avendo tantissimo tempo a disposizione, l'unica maniera per visitare tutto quello che volevamo visitare era stato quello di organizzare tutto in anticipo. Senza contare poi che al sud andare per conto proprio sarebbe stato molto difficile, se non altro per le condizioni delle strade che richiedevano assolutamente una guida/autista che sapesse il fatto suo. Devo dire peraltro che l'idea di non dover pensare a nulla per 15 giorni non mi dispiaceva affatto: magari non saremmo stati viaggiatori ma turisti (per dirla alla Lonely Planet) ma questa circostanza non ci turbava affatto.

Siamo dunque subito andati al nostro albergo (l'Hotel de Leopol), non lontano dall'ufficio, dove ci siamo fatti un sonno fino all'ora di pranzo.

Abbiamo mangiato in albergo (credendo di fare una cosa furba, non abbiamo mangiato cibo locale) e poi il pomeriggio ci sono venuti a prendere per la programmata visita della città.

 

ADDIS ABEBA