L'ITINERARIO

Monte Gennaro è la montagna a punta che si vede da Roma, volgendo lo sguardo verso est, un pò a sinistra di Tivoli, oltre Guidonia. Fa parte della catena dei monti Lucretili e con la sua cima a 1271 metri d'altezza domina la valle del Tevere.

Per questo, quando nel 1993 cominciammo a fare le nostre passeggiate, per me e Cesare fu abbastanza naturale sceglierlo come una delle primissime mete e, consultando la nota guida "A piedi nel Lazio" di S. Ardito, decidemmo di salire da Palombara, che appariva la via più diretta per raggiungere la cima. Questo è diventato l'itinerario escursionistico a cui sono affezionato perchè, oltre ad essere stato il primo (e quindi mi ha regalato emozioni particolari), vi sono tornato almeno altre 10 volte, compresa quella per il mio addio al celibato... Inoltre, quasi ogni anno a dicembre saliamo alla torre a vedere il tramonto e poi torniamo a valle alla luce delle torce: un'esperienza bellissima!

L'itinerario è particolarmente bello perchè tocca, oltre alla vetta della montagna, anche la Torre, una particolare costruzione sulla spalla del monte a circa 1000 metri di altezza, e un albergo abbandonato dove arriva la vecchia bidonvia che negli anni '70 da Palombara portava fino su e permetteva di godere senza fatica dello straordinario panorama su Roma.

La Torre in realtà è recente: pare che dovesse essere, nelle intenzioni del costruttore, una "casa di campagna" piuttosto originale...

Un paio di anni fa poi il proprietario dei luoghi ha avuto l'ottima idea di ristrutturare la vecchia stazione a monte della bidonvia, trasformandola in un ristorante con alcune camere semplici ma confortevolissime: il Rifugio Monte Gennaro. Vi si mangia molto bene ed è un posto veramente spettacolare. Molto, attualmente (2021) c'è ancora da ristrutturare, compreso lo spettrale albergo ridotto ad uno scheletro, ma piano piano ci hanno assicurato che tutto tornerà a splendere...

Venendo da Roma, conviene prendere l'autostrada e uscire a Tivoli, per poi dirigersi lungo la via "Maremmana inferiore" verso Palombara Sabina (un'alternativa è percorrere lo stradone che dalla Tiburtina all'altezza di Settecamini arriva a Villanova di Guidonia). Oppure, se si viene da Roma nord, autostrada per Firenze, uscire a Castelnuovo di Porto e arrivare a Palombara atraversando la Salaria.

Poco distante da Palombara verso Tivoli, dalla via Maremmana si stacca verso monte una stradina (riconoscibile perchè c'e' uno specchio),  (ci dovrebbe essere un'indicazione del parco dei Monti Lucretili) che comincia a salire sempre più rapidamente, superando alcune ville e case. Dopo un chilometro circa si prende un bivio a sinistra (la strada sale tantissimo e non è in buone condizioni) e in breve si arriva alla stazione di mezzo della vecchia bidonvia: lo si capisce perchè si passa sotto le funi dell'impianto a cui ancora sono appesi i "bidoni".

Qualche metro dopo si apre uno spiazzo dove c'è un cartello illustrativo del parco e dove si può parcheggiare la macchina. Dopo aver ammirato il panorama su Palombara che si trova proprio lì sotto si imbocca il sentiero proprio sopra il cartello, che parte dritto per dritto e dopo 50 metri entra in un bosco, dopo aver passato un cancello.

Qui comincia una serie di tornanti in mezzo al bosco: il sentiero risale il versante della montagna sempre perfettamente evidente: dopo 25 tornanti e 500 metri di dislivello (nel corso dei quali l'aspetto della foresta cambia a secondo della quota) si arriva in un'ora e un quarto ad una selletta erbosa, al di là della quale si scorge la vallata di Monteflavio, la Sabina e il Monte Pellecchia.

Qui si incontra una carrareccia che sale da Monteflavio all'albergo abbandonato: per andare alla torre la si prende in discesa (sinistra) e dopo 50 metri si imbocca il "viale" di accesso alla torre, dove si arriva in 3 minuti. Se dalla selletta invece si va a destra si risale lungo il crinale della montagna, in mezzo al bosco (alternativamente si può seguire la carrareccia) e in venti minuti si arriva alle rovine dell'albergo.

Superate le rovine dell'albergo, si piega a sinistra ed in un altro quarto d'ora si arriva sulla cima del Monte Zappi, da dove il panorama è fenomenale: dal Pratone, al Gran Sasso al Mar Tirreno, dai Castelli Romani fino ai Monti Cimini.

Questa passeggiata può essere ovviamente combinata con le altre che si possono fare sui Monti Lucretili, in particolare con quella del Vallone della Scarpellata

 

 

IN SINTESI

DURATA: Fino alla torre, un'ora e un quarto; per l'albergo abbandonato/Rifugio altri 20  minuti  e per la cima un ulteriore quarto d'ora.

DIFFICOLTA': facilissima. Dalla selletta in poi il sentiero non è segnato, ma si procede agevolmente.

LUNGHEZZA: 6 km.

DISLIVELLO COMPLESSIVO: Fino alla Torre, 500 metri; fino alla cima, 750 metri.

IL PERIODO: tutto l'anno, a meno che non ci sia la neve.