IL DESERTO DEL GOBI
L'ultima
parte del viaggio era quella che tutto sommato personalmente aspettavo con
maggiore curiositą: dopo giorni e giorni di verde, montagne, alberi e tantissimi
animali, avremmo cominciato a vedere il panorama cambiare lentamente verso la
steppa, fino a trasformarsi in deserto vero e proprio: il deserto del Gobi,
ritenuto uno dei pił infidi del mondo, con temperature che d'estate potevano
superare i 50° ma che d'inverno, di contro, scendevano oltre i 40 sotto zero. Le
tappe sarebbero state lunghe ma probabilmente le strade sarebbero state
migliori: comunque, avevamo ancora un sacco di km da percorrere per raggiungere
le dune di Motshgol Els, le Rupi Fiammeggianti, la zona dove erano stati trovati
fossili e uova di dinosauro, lo Yolin Am (una vallata in mezzo alle montagne al
centro del Gobi dove il torrente rimane gelato anche 11 mesi l'anno) e infine
ritornare verso nord e la capitale Ulaanbaatar.
Dopo la visita al monastero di Shank, abbiamo puntato con decisione verso sud e, mentre il tempo cominciava finalmente a migliorare, lentamente la prateria ha lasciato il posto alla steppa, anche se il colore del paesaggio continuava ad essere sempre verdastro....