Abbiamo cominciato dunque la nostra vacanza a New York. Oggi, martedi 19 luglio, faceva un caldo insopportabile: il cielo era bianco/grigio, la temperatura intorno ai 34° e l'umidità incalcolabile. Essendo estremamente faticoso anche semplicemente camminare, abbiamo deciso di comprare i biglietti, validi due giorni, per gli autobus scoperti della Grey Line che fanno i giri turistici della città. Non avrei mai pensato di ricorrere a questa possibilità, considerandola da giapponesi, ma in realtà si è rivelata un modo molto utile per avere un'idea abbastanza generale di New York e nello stesso tempo spostarsi da un capo all'altro della città. La nostra prima colazione americana, nel bar proprio sotto l'albergo, prima di salire sull'autobus che ci ha portato a fare il nostro giro della città, verso Battery Park, la "punta" di Manhattan e imbarco per Liberty Island.
Seduti al piano superiore dell'autobus, con un caldo incredibile sopportabile solo quando eravamo in movimento, abbiamo girovagato per la città per circa un'ora e mezza. Questa è la facciata di un palazzo che è stata dipinta per mitigarne la bruttezza...
Vicino al Greenwich Village, raccolta di ex voto.
Ci siamo imbarcati sul battello da Battery Park dopo una lunga fila sotto il sole cocente e dopo aver passato il controllo di polizia in un capannone simile ad una caserma dove militari esagitati a forza di urla perquisivano i visitatori con il metal detector. Sul battello il clima era decisamente migliore, anche se vi preghiamo di notare la consistenza lattiginosa dell'aria.....
La mia signora, alla ricerca di un filo d'aria....
Sbarcati sull'isola, rapido giretto considerando che non c'erano più biglietti per salire sulla statua e pranzo su un praticello a base di hot dog e coca cola.
Ogni minimo movimento costava grande fatica e litri di sudore... quindi abbiamo mangiato con molta calma, godendoci il panorama.
Dalla nave, verso Ellis Island: Liberty island con, sullo sfondo, Manhattan. Mancano, mancano tantissimo le torri gemelle....
Ellis Island era il centro di accoglienza per gli immigrati, che venivano smistati all'interno di questo enorme salone situato al secondo piano dell'edificio che occupa quasi interamente l'isola. Ad un certo punto, in tale salone è echeggiato un "A romanista!": due miei ex colleghi che non vedevo da anni, con le famiglie... Senza commento.
Eccoci tornati a Manhattan. Poco distante da Wall Street, proprio all'inizio di Broadway, c'e' la statua del simbolo della borsa che corre, con annessi e connessi.
Dopo ampia passeggiata, che ha compreso anche ground zero, il luogo dove sorgevano le torri gemelle, siamo arrivati al ponte di Brooklin, di cui, non senza sforzo (cominciavamo ad essere un pò stanchi) abbiamo raggiunto il punto mediano.
Una foto classica di New York... Molto stanchi e impensieriti dall'addensarsi di un temporale, abbiamo pensato bene di prendere la via di casa. per raggiungere la fermata dell'autobus però abbiamo impiegato più di un'ora (rischiando di perdere l'ultimo) e attraversato l'orribile Chinatown che, per quanto, come tutta Manhattan, molto migliorata negli ultimi anni dal punto di vista della pulizia e sicurezza, rimane un luogo losco, sporchissimo e puzzolente. Ma alla fine siamo risaliti sull'autobus e finalmente, verso le 7, siamo tornati in albergo. E poi siamo riusciti ad andare a mangiare in un ristorante greco spendendo una fortuna!